La più preziosa alleata nel marketing? La LUCE

La più preziosa alleata nel marketing? La LUCE

Con la giusta luce tutto diventa straordinario

In questo articolo vorrei farti riflettere su alcuni aspetti che spesso non vengono considerati ma che dovresti tenere bene a mente se vuoi incrementare la vendita dei tuoi prodotti. In un mercato iper-competitivo come quello di oggi è fondamentale acquisire nuove competenze e abilità per primeggiare rispetto ai tuoi competitor.

Sei pronto a ricevere informazioni preziose, anzi, illuminanti?

Partiamo da una distinzione, in base al tipo di fotografia da realizzare. Davanti a un set il fotografo ha due possibilità: costruire intorno alla scena una gabbia di luce che descriva le caratteristiche tecniche di un prodotto, nel caso ad esempio dello still life tecnico, rendendo visibili caratteristiche come la lucentezza, la texture, la capacità del prodotto di riflettere, la trasparenza, la tridimensionalità. Oppure, nel caso di scatti emozionali o di arredamento o di moda, creare una luce che racconti anche altro: il lusso legato a un salotto, il profumo del caffè alla mattina, luci dure e acide per un capo di abbigliamento coraggioso, la penombra di una lettura serale, la luce algida di una stanza nordica, e potremmo continuare con tanti esempi quanti sono gli scatti che abbiamo realizzato in tutti questi anni.

Ve ne mostriamo uno per mostrarvi come, a parità di set, di oggetti, di prodotto, sia solo la luce a far vibrare l'aria e a trasformare una intera scena. Luce non naturale ma ricreata. Al posto di una luce che nel primo scatto è fredda e piatta e che potrebbe andare bene al massimo per dare l'idea di una giornata di pioggia (e no, non c'è post-produzione che tenga!), viene creata una luce che nel secondo scatto vi racconta di quel raggio di sole che la domenica mattina, dopo aver dormito a lungo, trovate in cucina illuminandola di una luce calda e estiva che disegna il profilo delle cose, fa brillare i profili e crea ombre che definiscono gli oggetti staccandoli gli uni dagli altri, lucente sul dolce e carica sul caffè.

È la luce a comunicare il messaggio che vogliamo sia ricevuto nel guardare lo scatto finale. In un'altra occasione parleremo della differenza tra lavorare con luce naturale e luce ricreata in studio o a flash, ma in ogni caso:

Il segreto è la luce!

La giusta illuminazione cambia la percezione di un prodotto, di un’immagine o di uno spazio fisico 

Ad esempio all’interno di un negozio. Il fast food ti comunica freddezza e prezzi bassi mentre il ristorante lo senti sofisticato e ti fa immaginare preparazioni costose? Prova a immaginare di invertire la loro illumiazione e il take away ti sembrerà un intimo angolino etnico mentre il ristorante, illuminato a giorno coi neon, si trasformerà in una mensa grande e fredda in cui guarderesti i piatti con sospetto! Non conosco i tuoi gusti ma scommetto che dovendo scegliere, tra i due, senza saperlo la luce ti condizionerebbe.

Questo perché le emozioni sono il vero motore del comportamento e il nostro stato emozionale è fortemente influenzato dalla luce.

Anche l’analogia con un negozio è perfetta per dare un esempio pratico, reale, di interazioni fra un bene da vendere e un potenziale consumatore. Le regole sono le stesse anche per le immagini statiche.

I fattori di stimolo sono: da un indice di resa cromatica (quindi quanto naturali appaiono i colori) alla temperatura colore misurata in gradi Kelvin. Questo valoe permette in pratica di misurare quanto calda o fredda sia la luce. Non sempre ne abbiamo coscienzama il nostro cervello sa leggere questa informazione e ne è influenzato, anche senza necessariamente percepire una lampadina come gialla e la luce che arriva da una finestra come azzurra.

L’esperienza emozionale inoltre cambia molto in base alla tipologia delle persone e quindi anche in riferimento a fattori culturali e sociali. Definire il target assume quindi una notevole importanza.

Potremmo spingerci a dire che la luce definisce il target. Come? 

La ricerca: la luce nell'interior design 

Una interessante ricerca americana intitolata "Cultural Preferences in Hotel Guestroom Lighting Design" pubblicata sul Journal of Interior Design, svolta su un campione di 175 partecipanti (87 nordamericani e 88 nordcoreani, uomini e donne tra i 19 e i 35 anni) ha evidenziato le diffferenze nelle preferenze dei due gruppi relativamente all'intensità e alla temperatura colore della luce in una stanza.

I partecipanti sono stati esposti dapprima a quattro differenti tipi di illuminazione, poi sono stati sottoposti a un questionario a cui dovevano rispondere. I risultati emersi hanno fornito importanti parametri sulla possibilità di guidare il comportamento attraverso la manipolazione dell'intensità e del colore della luce. 

La ricerca ha permesso di dimostrare come l'appartenenza culturale influenzi molto la percezione

Lo studio, condotto per studiare l'illuminazione nell'ambito del light design nell'architettura alberghiera, ha mostrato come mentre i nordamericani mostravano una propensione verso i toni caldi e le luci soffuse, i nordcoreani preferivano i toni freddi e luci intense. 

La luce nel marketing

Nella pratica, risultati derivati da ricerche come questa si possono tradurre concretamente, per fare un esempio, in una maggiore attenzione nel tipo di illuminazione scelta per un punto vendita e in un aumento della propensione all’acquisto del consumatore del target individuato.

In sintesi:

La tipologia di illuminazione condiziona l’esperienza di acquisto perché genera delle emozioni nei clienti

Le persone ricordano quelle emozioni e si bendispongono verso comportamenti positivi d’acquisto.

La luce in fotografia

Allo stesso modo in fotografia la luce, se utilizzata per veicolare un significato, oltre che per rappresentare una realtà oggettiva, ovvero per illuminare un soggetto, diventa uno strumento fondamentale dello Storytelling. 

Nel racconto visivo gli elementi che funzionano meglio sono proprio la luce e il colore: hanno il potere di raggiungere il pubblico ad un livello emotivo profondo.

Il risultato è che l’inconscio prevarica la parte razionale lasciando prevalere la parte emotiva. Questo espediente è utilizzato nelle produzioni video e nella pubblicità.

Utilizzare luci differenti ci permette di indirizzare l’inconscio dell’osservatore in una ben precisa direzione.

Veniamo ad esempi concreti: 

  • luci in chiave alta (molto luminose) per conferire una sensazione di fiducia e di sicurezza (esempio prodotti per la cura del corpo, igiene). Ciò che è luminoso si lega a concetti quali la trasparenza (fisica o simbolica), la pulizia, l'onestà, la positività.
  • luci in chiave bassa (molto utilizzate per prodotti prettamente maschili) rievocano sensazioni misteriose e avventurose. Qui l’uomo si identifica nel ruolo dell’eroe e del superuomo. Non tutto si svela, e la luce illumina solo ciò che si vuole far vedere mentre il resto deve essere immaginato, esplorato, scoperto e la forza di attrazione deriva proprio da cià che si cela più che da ciò che si mostra.

La luce, e di conseguenza la fotografia, permette di comunicare delle idee a livello inconscio; se utilizzate da “creatori esperti” permette di craccare il giudizio critico, stimolando le sensazioni volute e di conseguenza guidando l’azione verso il prodotto pubblicizzato .

Azione che diventa aumento delle vendite e del fatturato!

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