Quando ci siamo trasferiti a Crocetta del Montello, tre anni fa, sapevamo che la condivisione di Via Canapificio con i nostri nuovi vicini di casa, la Tipoteca di Grafiche Antiga, poteva portare in sé il seme di una buona amicizia, ma non potevamo immaginare che nel giro di poco tempo si sarebbe tradotta anche in una splendida collaborazione che ora, non senza una punta di orgoglio, possiamo sfogliare e condividere con voi.
Di casa al museo
Un proverbio cinese dice “Avere buoni vicini di casa è come avere una casa più grande”.
E davvero, durante i mesi della preparazione del libro “Tipoteca. Una storia italiana”, siamo stati di casa al museo così come Silvio e Carlo Antiga, Sandro Berra e Leonardo Facchin lo erano in studio.
Il progetto di Grafiche Antiga per celebrare i primi 50 anni di attività, era molto sentito: un libro che contenesse la propria storia di azienda tipografica, un progetto che alla profondità emotiva della dimensione familiare affiancasse la concretezza di tutto quello che negli anni è stato creato.
Lungi dal voler essere solo un raconto cronologico, questo volume doveva rappresentare un omaggio alla bellezza dell'arte tipografica, doveva contenere la passione sincera dei fratelli Antiga che quella Tipoteca italiana, il museo con sede a Cornuda (Treviso), l'hanno fortemente voluta e amata, arricchendola instancabilmente un carattere alla volta, una macchina alla volta.
Quando non eravamo noi a passare per il museo, erano i cassetti pieni di caratteri e le stampe ad arrivare sotto i nostri flash, maneggiate con la massima cura che si deve riservare a un archivio museale.
Raccontare fotograficamente 50 anni di un'attività è una sfida che spesso si risolve nell'attingere per gran parte a materiale d'archivio.
Riassumere 50 di storia
Ma la visione editoriale in questa occasione è stata quella di mostrare cosa è oggi Tipoteca attraverso diversi piani narrativi.
Senza soffermarsi troppo sul passato dovevano essere mostrate, come sono oggi, la sede del museo, le attività divulgative e i laboratori, l'enorme archivio di stampe, testi, caratteri e strumentazioni d'epoca, il magazzino con macchine da stampa provenienti da ogni parte d'Italia - salvate e restaurate con cura - , e infine le collaborazioni in corso con i professionisti legati al mondo della stampa, della grafica e della tipografia, segno di un'attività di rete e ricerca che punta a fare del museo non un memoriale di una professione ormai superata, ma un centro attivo di ricerca ben inserito in un contesto internazionale. Erano molti gli argomenti quindi che dovevano essere scattati ex novo.
Le scelte fotografiche
Siamo, perchè no, orgogliosi di poter dire che la professionalità che abbiamo potuto mettere a disposizione in questo caso copriva tutte le esigenze legate a una tale varietà di argomenti da affrontare.
L'esperienza pluridecennale di Claudio Rocci nella fotografia di interni e still life e l'instancabile curiosità che lo muove verso ogni cosa che gli parli di tecnica, mestieri antichi, meccanica e manualità, si sono tradotti in un percorso visivo appassionato che porta chi sfoglia il libro a sentire sotto le dita la superficie fredda e minuta dei caratteri in piombo, quella morbida del legno dei caratteri lisi dall'usura e oggi restaurati e archiviati in larghi cassetti, a camminare tra le stanze di un museo che non ha nulla da invidiare ai più bei centri di ricerca delle capitali europee, gemma custodita in questo ex canapificio nella pianura veneta ai piedi delle prealpi.
Il racconto fotografico degli ambienti e lo still life per Studio Rocci sono quindi i naturali ambiti di specializzazione e, con il contributo di Silvia Longhi e della sua predisposizione ed esperienza nel reportage, anche il racconto delle attività e delle personalità che abitano la Tipoteca hanno trovato l'occhio giusto da cui essere descritte.
Abbiamo provato a contare il numero di riproduzioni realizzate per questo libro ma non ci siamo riusciti. Il numero di fotografie realizzate supera le diverse migliaia, quasi una parziale digitalizzazione di un archivio vastissimo. Solo una grande competenza tecnica permette di affrontare un lavoro di questa entità con velocità e precisione, ottenendo scatti che senza quasi bisogno di un passaggio di postproduzione erano già pronti per la stampa.
Il libro
Il risultato è un volume prezioso, ricco di immagini e di parole, che diventa un percorso quasi tattile tra caratteri, macchine da stampa, libri e documenti storici, che danno conto della straordinaria eredità della tipografia italiana, viva e tangibile, raccolta oggi in Tipoteca.
Siamo orgogliosi di aver contribuito a questo racconto con le nostre fotografie, gestite magistralmente dal grafico londinese Simon Esterson.
Ancora una volta la fotografia si è dimostrata uno straordinario strumento di conoscenza di cui il fotografo ha il privilegio di servirsi in primis per alimentare la propria curiosità e passione, e come conseguenza naturale, un per far arrivare questa conoscenza all'osservatore diventando, in questo caso, canale di divulgazione scientifica di un mestiere che abbiamo potuto sentire più che mai vivo.
Vi invitiamo a visitare la Tipoteca, naturalmente, e soprattutto vi ricordiamo che dopo la visita, se guardate in fondo alla via Canapificio e percorrete poche centinaia di metri, troverete un grande studio fotografico dai muri arancioni in cui vi invitiamo a venirci a trovare per sfogliare questo volume!
Il libro è stato recensito su il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, ELLE Decor, D di Repubblica e il blog FrizziFrizzi
Vi aspettiamo alla presentazione del volume: